Il gesto Sportivo

Gesto sportivo "overhead": fattori d'incidenza funzionali e tecnico-sportivi

 


Numerosi sport sono caratterizzati da specifici gesti atletici che comportano movimenti ripetuti dell'arto superiore al di sopra della testa: essi sono definiti complessivamente con il termine anglosassone overhead.
Il modello biomeccanico che assimila tra loro questi sport è quello del lancio, effettuato dai giocatori di baseball, football e dai giavellottisti, ma riguarda anche i tennisti, i nuotatori, i pallavolisti e in taluni esercizi anche i ginnasti e i golfisti.
Negli atleti overhead si registra un'incidenza particolarmente elevata di lesioni a carico della spalla, la cui suscettibilità patologica è legata all'intrinseca mancanza di stabilità statica e alla complessità della stabilità dinamica, che dipendono dalla sua inusuale anatomia e dagli estesissimi gradi di movimento consentiti. I gesti tecnico-sportivi overhead richiedono un delicato equilibrio tra attività muscolare e contenimento capsulo-legamentoso quando sono effettuati ai limiti estremi della mobilità gleno-omerale, con velocità angolari e forze di torsione notevolissime; le strutture della spalla, sottoposte alla ripetizione di questi stress, vanno pertanto facilmente incontro a lesioni da usura su base micro - politraumatica.

Fattori funzionali

Fra questi si citano la modalità di contrazione muscolare prevalente e l'importanza della richiesta di forza muscolare, il tipo di catena cinetica, l'importanza dell'azione muscolare agonista. 
Gesto sportivo overheadLe specialità sportive overhead possono presentare una gestualità tecnica caratterizzata da un regime di contrazione muscolare concentrica, eccentrica o pliometrica; la contrazione concentrica, nella realtà, è un'alternanza di contrazioni concentriche ed eccentriche come si verifica nel basket, nel nuoto e nell'arrampicata. La richiesta di forza muscolare (aspetto organico-muscolare) dipende in gran parte dal peso del "proiettile" (inteso come l'oggetto da lanciare), che influenza la quantità di accelerazione che lo sportivo imprime allo stesso. Si può individuare un impiego prevalente della forza veloce, della forza pura, della forza esplosiva, rispettivamente nelle discipline del basket, del getto del peso e della pallavolo (figura). Le specialità sportive con richiesta prevalente di forza esplosiva sembrano implicare un rischio maggiore, rispetto alle discipline con impiego prevalente di altri regimi di contrazione.
In alcuni gesti tecnici assume importanza la muscolatura antagonista, come necessità di un effetto frenante nella fase immediatamente seguente il lancio, denominata dagli Autori americani, follow-through ("seguire fino alla fine"); tale azione si svolge perlopiù mediante contrazione muscolare eccentrica e dipende, in qualche modo, dalle caratteristiche dell'oggetto lanciato che influenzano, a loro volta, la velocità che lo sportivo può imprimere allo stesso.
La contrazione pliometrica prevede un ciclo "prestiramento-accorciamento"; nei gesti tecnici degli sport di lancio o balistici si sfrutta la contrazione muscolare pliometrica per ottenere l'efficacia desiderata e si utilizza la contrazione eccentrica per regolare il gesto.
La corretta condizione di equilibrio e coordinazione fra muscoli fissatori (o stabilizzatori) ed effettori agonisti (o muscoli motori) influisce anche sul programma rieducativo o allenante preventivo. 
L'azione muscolare è a sua volta influenzata dalle caratteristiche dell'oggetto da lanciare.
La catena cinetica può essere aperta o chiusa; la catena aperta  prevede che l'arto superiore sia libero da vincoli di presa o di appoggio. 
In caso contrario, come nell'esempio di locomozione quadrupedica, o della sospensione ad un appiglio, si tratta di catena cinetica chiusa; di fatto i criteri sono rigorosamente soltanto quando l'arto si trova in appoggio. Fra le specialità sportive più comuni a catena cinetica aperta vi sono quelle del nuoto, fra quelle a catena cinetica chiusa si annoverano le discipline della ginnastica artistica e dell'arrampicata sportiva.
La gestualità in catena cinetica chiusa sembrerebbe favorire la stabilità dell'articolazione gleno-omerale e pertanto presentare una minore incidenza patogenetica rispetto alle gestualità svolte in catena cinetica aperta. 
Tuttavia, qualora l'arto sia utilizzato per locomozione-appoggio, va considerato l'elevato carico ponderale che grava sull'articolazione gleno-omerale, nonché la direzione caudo-craniale con cui il carico è applicato e che può provocare il conflitto sottoacromiale; un esempio di questa condizione si riscontra nella ginnastica artistica.
Tutte le attività overhead di lancio utilizzano la catena cinetica aperta, che costituisce un incremento nel rischio per la stabilità, rispetto alla catena cinetica chiusa.

 

Gesto sportivo overhead Gesto sportivo overhead
Es. di Catena Cinetica Chiusa Es. di Catena Cinetica Aperta

 

Fattori tecnico-sportivi: caratteristiche dell'oggetto del lancio, impiego di attrezzi, vincoli imposti dai regolamenti di gara


Le caratteristiche dell'oggetto lanciato (peso, volume e forma) sono variabili a seconda delle specialità sportive considerate.
L'impiego di oggetti di peso moderato e di piccolo volume, come la palla da baseball, o di forma aerodinamica, come il giavellotto, consentono allo sportivo "lanciatore" di raggiungere valori talmente elevati di velocità angolare a livello della  spalla da essere teoricamente incompatibili con la sua stabilità; i meccanismi in grado di limitare tale incompatibilità sono la corretta modalità di produzione di forza (di forza veloce o di forza esplosiva) e un'intensa azione muscolare antagonista; tale azione si manifesta in modalità eccentrica di contrazione, che rappresenta un fattore de rischio maggiore rispetto a quella concentrica. Pertanto, quanto maggiore è la possibilità offerta dalle caratteristiche dell'oggetto di accelerare il braccio, tanto maggiore sembra essere il fattore di rischio corrispondente. Con l'aumentare del peso dell'oggetto aumenta la richiesta di forza muscolare da parte dell'atleta, nonché l'opportunità di sfruttare la contrazione muscolare di tipo pliometrica; l'ottimale produzione di forza richiede, a sua volta, un'adeguata mobilità articolare e un'idonea costruzione spazio-temporale del gesto sportivo.
Gesto tecnico overheadL'impiego, nella pratica sportiva, di attrezzi propulsivi (tipologia di attrezzi che funge da ausilio nello spostamento del praticante l'attività sportiva nello spazio) non sembra rivestire particolare interesse nei confronti della patologia di spalla; la specialità velica denominata "windsurf" merita forse ulteriori approfondimenti in merito alla patologia da sovraccarico, anche se le recenti evoluzioni della tecnica e dell'attrezzatura sembrano allineate con criteri logici di ergonomia.
L'impiego di attrezzi impulsivi, invece, (attrezzo che nella pratica sportiva è soggetto a uno o più impulsi da parte del praticante e non funge da mezzo coadiuvante nello spostamento) determina un aumento del momento di forza inerziale, facendo aumentare le sollecitazioni imposte alle strutture stabilizzatrici della spalla; un esempio di gesto tecnico overhead svolto con attrezzi impulsivi è il servizio nel tennis. Questo riporta l'attenzione sull'importanza di un'adeguata mobilità articolare, di un'idonea elasticità muscolare, di una coordinata azione agonista e di un'efficace azione antagonista.
Il regolamento di alcune specialità sportive implica l'esistenza di condizioni che possono far crescere il rischio patogenetico per la spalla dello sportivo; tali condizioni possono essere legate alle modalità di interazione fra lo sportivo e gli altri individui protagonisti dell'attività o fra lo sportivo e l'ambiente nel quale la specialità sportiva si svolge. 
Fra le condizioni legate alle interazioni umane assume importanza, per l'incidenza epidemiologica, la modalità di opposizione fra avversari negli sport di squadra e di contatto; tali condizioni tuttavia, sembrano aver maggior peso nei confronti dell'incidenza della patologia acuta che in quella da sovraccarico o da patologia cronica.

Fra le condizioni legate all'ambiente, possono avere importanza la caratteristica e la modalità di impiego della base d'appoggio; quest'ultima costituisce il vincolo su cui la catena cinetica poggia; tali condizioni possono rivestire una qualche importanza nell'incremento del rischio patogenetico da sovraccarico; nella pallavolo, per esempio, Gesto tecnico overheadla presenza della rete dinanzi all'attaccante, unitamente al divieto di toccarla durante l'azione, determina implicitamente la presenza di una maggior azione muscolare antagonista, proprio per evitare il contatto indesiderato con la rete; nonostante l'azione di attacco si svolga in elevazione, ciò costituisce un fattore di maggiore equilibrio fra l'azione agonista e quella antagonista che potrebbe spiegare l'inferiore incidenza epidemiologica che si osserva in questa specialità sportiva overhead rispetto ad altre simili nelle quali l'incidenza è maggiore.

 

OverheadNelle discipline di lancio dell'atletica leggera, il regolamento impone all'atleta di non oltrepassare la "pedana di lancio" neppure dopo aver effettuato il lancio; il fatto implica un certo numero di adattamenti della tecnica sportiva, quali le tecniche "rotatorie" nel getto del peso e i "passi speciali" nel lancio del giavellotto; in quest'ultima specialità sono evidenti le difficoltà che l'atleta incontra nel conciliare la massima espressione di forza esplosiva con la stabilizzazione di tutto il corpo, quindi della spalla.
Nella pallamano, il tiro in elevazione, che rappresenta la maggioranza delle conclusioni, si effettua in mancanza di contatto con il suolo, con relativa difficoltà nella stabilizzazione del corpo e, in sequenza, della spalla. 
OverheadNella pallanuoto l'ambiente acquatico in cui si svolge l'attività determina difficoltà apparentemente simili a quelle del tiro in elevazione della pallamano; in realtà la situazione, per il pallanuotista che effettui una conclusione a rete, è resa ulteriormente difficoltosa dalla necessità di una concomitante azione di sostegno-galleggiamento svolta dagli arti inferiori e, contemporaneamente, dall'arto superiore controlaterale all'arto di tiro. Il problema sta nella ricerca della posizione ideale per caricare il tiro, dipendente dall'azione di gioco; se consideriamo l'azione di conclusione ostacolata dagli avversari, talvolta con frapposizione dell'arto superiore sulla traiettoria di tiro, talvolta con contatto fisico, la problematica della stabilizzazione della spalla appare in tutta la sua difficoltà: se l'atleta vuole vedere più spazio nella porta avversaria, la sua azione favorirà l'altezza, vale a dire l'uscita dall'acqua, perdendo stabilità e potenza.
Alcune specialità sportive richiedono prestazioni atletiche che, a causa della loro intensità, della loro durata, o della presenza di variabili esterne, mettono particolarmente a rischio la stabilità della spalla.Overhead I regolamenti e il contesto di svolgimento possono risultare talvolta favorevoli per consentire agli sportivi di mantenere in essere una corretta omeostasi articolare, come nell'esempio dell'attacco della pallavolo; più spesso però risultano ulteriormente sfavorevoli; a ciò si aggiunga che in numerose specialità sportive, alcune condizioni relative alla metodologia e alla intensità di un allenamento sportivo inadeguato sono in grado di esacerbare una situazione già di per sé critica.
La presenza di uno o più aspetti biomeccanici o tecnici sfavorevoli nei confronti della stabilità di spalla può ragionevolmente essere considerato quale fattore di rischio; alcune discipline sportive implicano uno solo di questi fattori, altre ne contengono più di uno.

A cura del Dottor Alessio Capobianco

 

Bibliografia:

 

Appunti e dispense formato digitale delle lezioni di "Traumatologia dello sport", A.Caraffa, G.Mancini e coll. - corso: Scienze e Tecniche dell'attività sportiva 2004/05.
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Hess S.A. "Functional stability of the glenohumeral joint"- Manual Therapy, 2000
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Pirola V.: "Cinesiologia del movimento umano" - Edi Ermes1999
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Tittel K.-"Anatomia funzionale dell'uomo"- Edi Ermes 1991

Dalla Tesi di Laurea: "LA SPALLA DELL' ATLETA OVERHEAD": BIOMECCANICA, PREVENZIONE E ALLENAMENTO SPORT SPECIFICO." di ALESSIO CAPOBIANCO - Perugia:marzo 2007


Tratto da https://www.my-personaltrainer.it/traumatologia-ortopedia/overhead2.html


Tratto da https://www.my-personaltrainer.it/traumatologia-ortopedia/overhead2.html